Il punto più vicino alla Luna

Il Monte Everest è la vetta più elevata del pianeta, come tutti sanno. Ma molti ignorano che in realtà il punto fisico della Terra più vicino alla Luna è la vetta del Monte Chimborazo. Questo infatti si trova nella fascia del rigonfiamento equatoriale (la Terra non è perfettamente sferica, ma è schiacciata ai poli e più gonfia nell’equatore). Il punto più profondo è la Fossa delle Marianne.

Africa

L’Africa occupa una posizione piuttosto centrale. È l’unico continente a svilupparsi su tutti e quattro gli emisferi: nord, sud, est ed ovest, se si considerano sia la suddivisione del globo terrestre che passa per l’equatore, sia quella stabilita dal meridiano di Greenwich.

L’Africa si sta fisicamente dividendo in due continenti

L’Africa è sulla buona strada per dividersi in due continenti. Potresti aver visto di recente foto apocalittiche di un enorme crack in Kenya. Mentre potrebbero sembrare una bufala, quelle immagini non sono state modificate in photoshop. È successo davvero. Il 19 marzo 2018, i geologi hanno confermato la formazione di una grande crepa sulla Terra che ha diviso l’autostrada Nairobi-Narok. La crepa è sbalorditiva: 15 metri di profondità e più di 15 di larghezza. Cosa sta succedendo? Le notizie di questo crepaccio rinnovano la conversazione sul continente africano che si spezza in due. Nell’Africa nord-orientale, il continente si sta lentamente trasformando in quelle che alla fine diverranno due distinte masse terrestri, non diversamente da come l’Africa e il Sud America una volta combaciavano come pezzi del puzzle.

Che il crack sia terrificantemente una cosa di pochi giorni è un po’ fuorviante. Gli scienziati sanno da tempo che l’Africa si sta dividendo, grazie all’azione delle placche tettoniche. Probabilmente sai che la litosfera terrestre, che è formata dalla crosta e dalla parte superiore del mantello, è suddivisa in più placche tettoniche. Queste placche scivolano lentamente, in alcuni casi si scontrano l’una contro l’altra, in altri si estendono fino al punto di lacerarsi. Questo è esattamente quello che sta succedendo qui: il piatto africano si sta lacerando in due, tra le placche nubiana e somala. L’East African Rift Valley, che si estende per 3.000 chilometri dal Golfo di Aden allo Zimbabwe, è il luogo in cui si sta verificando il fenomeno.

Mappa di Piri Reìs

Si chiama mappa di Piri Reìs ed è una carta creata da un ammiraglio turco, Piri Reìs nel 1513. La pergamena su cui l’alto ufficiale ha realizzato la rappresentazione del territorio si trova nella biblioteca del Palazzo Topkapi di Istanbul, dove è stata trovata nel 1929, in occasione dell’inizio dei lavori per realizzare il museo all’interno dell’edificio stesso. In realtà la parte trovata e conservata non è che un terzo o la metà dell’originale. Ciò che si può vedere è una parte di Oceano Atlantico, insieme alle coste europee e a quelle africane orientali, con la parte orientale dell’America del Sud.

Il pianeta maiuscolo

Benedikt Groß è un designer e programmatore tedesco. Al Massachussetts institute of technology, un’instituzione nel campo della ricerca frequentata tendenzialmente da geni, ha incontrato Joey Lee, un geografo californiano. Uniti dalla passione per i dati, la geografia e il design, hanno cominciato a sviluppare il progetto Aerial bold.  - Con Aerial bold, Groß e Lee scovano tutti gli spazi architettonici che visti dall’alto hanno la forma di una lettera maiuscola. Una ricerca ossessiva con l’obiettivo di generare la prima mappa del pianeta basata su caratteri tipografici. Approfondimenti su Kickstarter.

Suffisso “stan”?

Pakistan, Afghanistan, Kazakhstan… Sono almeno 7 i paesi asiatici il cui nome finisce per stan.  Ed è qualcosa che abbiamo in comune con loro…
Pakistan, Afghanistan, Turkmenistan, Tajikistan, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Uzbekistan: sono almeno sette (8 col Kurdistan, che è un’entità federata dell’Iraq), le nazioni asiatiche i cui nomi finiscono col suffisso “stan”. Il motivo è intuibile: il suffiso -stan (o -sthan) significa posto, terra, nazione e deriverebbe dal sanscrito sthana (luogo, casa). Gli antichi indo-iraniani, insediatisi in Asia, lo usavano per indicare un luogo. Parole che terminano in -stan si trovano in numerose lingue indoeuropee, specialmente nel ramo indoiraniano: questo ramo include il sanscrito, l’hindi, l’urdu e altre lingue dell’India, del Pakistan e di altre parti dell’Asia. Meno intuitivo, invece, è il fatto che nel suffisso c’è la radice “ST”, presente anche nell’italiano Stato, nell’anglosassone State e Stand e anche nel russo -stan (che significa insediamento). Un dettaglio apparentemente insignificante che per i linguisti invece rappresenta uno dei lasciti più evidenti della lingua parlata circa settemila anni fa e chiamata lingua proto-indoeuropea che è all’origine delle lingue indoeuropee.

DA DOVE ARRIVA. Questo spiega la ragione per cui -stan ricorre spesso nella designazione di aree geografiche, nazioni o nomi di luogo in queste aree linguistiche, prevalentemente centroasiatiche. Quando il suffisso -stan si trova accanto al nome di un popolo, la parola indica la nazione in cui tale popolo vive: ecco allora che, per esempio, l’Afghanistan è “la terra degli Afghani” (riferito soprattutto all’etnia pashtun, maggioritaria nel paese), e il Kurdistan quella dei Curdi, così come il Kazakhstan è quella dei  kazaki, nome che deriva dalla parola turca per “indipendente”. Il Pakistan è il luogo “dei puri” (dall’indo-iraniano “pak”, cioè puro). E se Tajiks significa “non turco”, Turkmen, al contrario, sta per “simile ai turchi”. Derivano poi da leggende locali sia il prefisso Kyrgyz, che indica il numero 40 (quante furono le tribù che si unirono per combattere gli uiguri), sia Uzbek, dedica obbligata a Uzbek Khan, il leader tribale che unì diversi gruppi della regione per formare il popolo appunto degli Uzbeki.

La città con il nome minimale

La località con il nome più corto. Si chiama Å (“fiume”, nelle lingue scandinave) e si trova sia in Norvegia, sia in Svezia. I cartelli stradali che le indicano devono essere spesso rimpiazzati, perché spesso i turisti tentano di rubarli (per la loro rarità). Per il più lungo, ci sono diverse candidate, ma tra le prime troviamo Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch, in Galles: il nome del comune, che vanta ben 58 lettere, è traducibile come “Chiesa di Santa Maria nella valletta del nocciolo bianco, vicino alle rapide e alla chiesa di San Tysilio nei pressi della caverna rossa”.
Il nome è difficilissimo da pronunciare, ma non impossibile, come dimostra questo giornalista di Channel 4, nel Regno Unito, che lo ha dovuto pronunciare durante le previsioni del tempo.

GeoFesta

Dal 22 al 25 di marzo a Carrara ci sarà un evento unico a livello nazionale dedicato alla geografia: GeoFesta!  Si potrà assistere a mostre ed incontri, partecipare a giochi, dibattiti e tanto altro, con l’obiettivo di promuovere la cultura geografica!